Progetto autismo

Questo percorso si propone di definire un programma educativo, sul piano dell’autonomia, delle relazioni, delle capacità di comunicazione e di svolgimento di attività specifiche rivolte ad un adulto affetto da autismo.
Non si conoscono metodi per riparare o modificare i danni dello sviluppo cerebrale che sottolineano le caratteristiche compartimentali di queste condizioni patologiche. Si sono tentate molte cure che vanno dalla “superficialmente plausibile” alla “completamente bizzarra” ma non c’è nessuna prova determinante che qualcuna di esse funzioni.
Ciò non significa che non si possa fare nulla. A qualunque età, chi soffre di disturbi dovuti all’autismo è profondamente influenzato dall’ambiente e dal programma che svolge quotidianamente a casa e nella struttura riabilitativa.
Ma vivere e lavorare con persone con disturbi autistici non è come vivere e lavorare con chiunque altro, normale o no. L’esperienza passata di interazione sociale e il desiderio di essere d’aiuto non sono guide sufficienti. E’ fondamentale capire la natura dell’autismo. Queste persone, per i loro impedimenti sociali, non possono venirci incontro a metà strada. Bisogna fare un salto immaginario nel loro mondo e cercare di vedere le cose dal loro punto di vista. Ciò non si può ottenere usando gli impulsi sociali naturali perchè l’autismo presenta troppe sfaccettature inaspettate e paradossi, di comportamento.
Il programma successivamente descritto è rivolto ad un ragazzo autistico allo scopo di aiutarlo a reinserirsi nel Ceod che da tempo rifiuta di frequentare.

RISULTATI ATTESI 
• Incentivare un’alta motivazione e una buona partecipazione alle attività con una migliore tolleranza delle richieste più faticose e una crescente capacità propositiva.
• Raggiungere un livello maggiore di autonomia
• Incrementare i livelli di autostima e creatività, e stimolare le potenzialità affettive-relazionali
• Migliorare le modalità di comunicazione
• Ristabilire la frequenza al Ceod

ATTORI 
Il progetto è condotto da:

• Cappello Dott.ssa Erika, Educatore Professionale e Pedagogista Clinico

DESTINATARI 
Manuel

METODOLOGIA E PERCORSO DIDATTICO

Il ragazzo verrà guidato a lavorare attraverso un Programma quotidiano:

• Il programma quotidiano sarà strutturato e ben organizzato in base ad un orario che non sia soggetto a bruschi cambiamenti arbitrari.
• Questo orario sarà preparato subito, presentato con l’ausilio di figure.
• I cambiamenti saranno progettati con un certo anticipo e spiegati attentamente in modo da rassicurare.
• Le attività nuove verranno introdotte a poco a poco e con sensibilità, a piccoli passi, parlandone insieme.
• Le varie strategie verranno divise per trattare con i comportamenti ripetitivi, i rituali sono importanti e saranno concessi fino ad un certo punto, ma tale comportamento è spesso la spia di una forte ansietà che deve essere incanalata nella giusta direzione.
• Tutte le informazioni saranno presentate il più possibile sotto forma di immagini.
• L’atmosfera dovrà essere tranquilla e sicura.
• Il programma rispecchierà le capacità e gli interessi del soggetto

Il lavoro prenderà inoltre in considerazione la possibilità di guidare il ragazzo a sostenere un cambiamento pianificato:

Quando qualcosa nell’ambiente sta per cambiare, è necessario renderlo il meno stressante possibile per le persone autistiche che saranno coinvolte in tale cambiamento. In particolare si procederà guidando le persone che vivono quotidianamente con il soggetto a:
• Avvisare sempre il soggetto con molto anticipo, anche se ciò significa che diventerà ansioso e vi chiederà molta rassicurazione.
• Descrivere i limiti del cambiamento, p. es. “stiamo dipingendo il corridoio fuori dalla tua stanza, ma non dipingeremo l’interno della stanza”.
• Dove possibile, lasciare che il soggetto prenda alcune decisioni riguardo il cambiamento. Dove una persona ha almeno una piccola parte nei cambiamenti, questi non sembrano disturbarla più di tanto.
• Laddove il soggetto diventi ansioso riguardo ad un cambiamento, non mettere la sua ansia da una parte aspettando che lui si abitui.

Tale programma guiderà il ragazzo fino al suo reinserimento nel Ceod

TEMPI
Tempi: 24 incontri di 1 ora circa ciascuno (2 incontri a settimana)

OBIETTIVI
Gli obiettivi sono:

1. Migliorare la comunicazione non verbale
2. Favorire una maggiore autonomia
3. Stimolare la capacità di sostenere cambiamenti
4. Suscitare nuovi interessi per la realizzazione di attività manuali
5. fornire strumenti di crescita, di conoscenza e affinamento dei linguaggi

EVOLUZIONE DEL PROGETTO
Le attività presentate possono trovare una loro continuità durante l’anno a sostegno della frequenza al Ceod del ragazzo.

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